Intervista di Francesco Nucara al "Riformista"/Berlusconi e i "responsabili": attenzione al rischio di immagine Il rimpasto e l’opinione della gente Intervista del segretario del Pri Francesco Nucara al "Riformista" dell’8 marzo 2011, a cura di Tommaso Labate. "A prendere per buona l’intervista di Mario Pepe al Riformista"... Il rimpasto è pronto. I Responsabili Romano, Calearo e Misiti stanno togliendo l’abito scuro dalla naftalina. "Se succede quello che dice Pepe, e secondo me non succede, vuol dire che Silvio Berlusconi non sa più fare i conti. Io gliel’ho detto a quattr’occhi". Che cose le ha detto? "Gli ho detto testualmente: ‘Presidente, se fai il rimpasto per mettere dentro questi Responsabili, allora l’opinione pubblica sarà portata a pensare, ovviamente sbagliando, che questo era il prezzo dell’ingresso di questi personaggi in quel gruppo’. In più gli dico che è incomprensibile fare il rimpasto a due mesi dalle amministrative. Perché semmai dovrebbe farlo dopo, non prima". Prezzo? Prezzo "politico", ovviamente. E lui che cosa le ha risposto? "M’ha detto che farà un disegno di legge per allargare la squadra di governo. Attenzione, un ddl non è mica un decreto legge, ha tempi lunghi. Da qui ho capito che, secondo me, questo rimpasto non ci sarà". Francesco Nucara affida al Riformista la sua analisi su un rimpasto che, a suo dire, non ci sarà. Il leader del Pri, che ha appena riunificato tutti i repubblicani (dalla Sbarbati a Ossorio) sotto la stessa edera, ha recentemente ospitato il Cavaliere al suo congresso nazionale. "Un congresso bellissimo, sono venuti tutti tranne quelli della sinistra, che pure avevamo invitato. Oltre a Berlusconi c’erano Tremonti, Casini, Rutelli, Pannella...". Torniamo ai Responsabili, presunti futuri ministri. Berlusconi m’aveva chiesto di entrare sia nel gruppo dei Responsabili sia, ad agosto scorso, nel governo". E lei? "Gli ho detto di no". Al Cavaliere non piacciono affatto i "no". "L’operazione ‘Responsabili’ è tecnicamente comprensibile e politicamente incomprensibile. E poi, a Berlusconi ho spiegato che la mia tradizione politica è diversa da quelle dei singoli aderenti al gruppo dei responsabili" Chissà quanto s’è arrabbiato. "Se uno studente vuol fare una tesi di laurea sul Pri, non può imbattersi in un repubblicano doc che aderisce ai Responsabili. Ripeto: migliore o peggiore, la mia storia non è la loro" . E sull’ingresso nel governo? "Ad agosto scorso, il presidente del Consiglio disse che voleva farmi viceministro. Gli ho risposto ‘no grazie’. Certo, se volesse far entrare il Pri nella squadra di governo, il partito indicherebbe senz’altro un nome. Ma non sarebbe certo il mio. Il viceministro, il sottoscritto l’ha già fatto nel 1989". Ventidue anni fa. "Appunto. Comunque, a prescindere dall’ingresso di un repubblicano nell’esecutivo, scommetto che Berlusconi adesso non muoverà una foglia". E se i Responsabili diventano, d’improvviso, irresponsabili? Come si fa? "Se vogliono essere pagati, politicamente intendo, allora non sono più responsabili. Che cambino nome". Morale della favola: se il premier mette mano alla squadra di governo, significa che non sa più far di conto. Giusto? "E’ così. I rimpasti si fanno dopo una tornata elettorale, non prima. E comunque, sulla difficoltà del Cavaliere a fare i conti, segnalo il caso dell’Udc". Che cosa c’entra l’Udc adesso? "Se a livello nazionale Silvio e i centristi sono separati, a livello locale l’Udc ha più potere di quanto pesa. In Campania e in Calabria, tanto per fare due esempi". |